Le sovrastrutture hanno seguito una prima evoluzione destinata al solo uso in pista per poi consolidarsi in un uso più stradale. Inizialmente ho realizzato un telaietto monoposto posteriore completamente in alluminio, molto essenziale, pensato per poter installare un codino in vetroresina di un Yamaha R6 primo modello. Mentre all'anteriore ho utilizzato l'acciaio inox con tubi molto sottili e piastre tagliate al laser per poter sorreggere il cupolino, strumentazione e motorino delle valvole YPVS. La carena in questa prima versione era un modello in vetroresina di un Aprilia 125cc. Già in questa prima configurazione l'idea della livrea era decisa, quindi il serbatoio è stato completamente sverniciato, è stato installato un rubinetto più grande, derivato da una Yamaha R6, ed è stato verniciato con la nuova colorazione.

Successivamente ho deciso di cambiare impostazione al progetto ed invece di avere un mezzo per l'uso esclusivo in pista ho deciso di cambiare la sezione posteriore per avere una sella biposto. Quindi ho installato il retrotreno di una Cagiva Planet, modificando la sella e quindi rifoderandola, cogliendo l'occasione per dargli una nuova livrea. Anche l'anteriore è stato modificato con l'intento di avere una moto che potesse circolare anche su strada ho adattato un telaietto di una Aprilia RS250, modificando l'attacco al telaio e inserendo una base per l'installazione della strumentazione. 

Faro e carenature derivano da una Apriia RS 250 di inizio anni '90. Le carene sono passate per le mani di un abile carrozziere per la verniciatura, sono poi stati installati anche i fari e le frecce ed il faro posteriore, di derivazione Kawasaki. L'impianto elettrico è stato poi rifatto completamente.